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Il segmento testuale Giovanni in Per è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 2Entità Multimediali , di cui in selezione 2 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 340

Brano: 1

San Giovanni in Persiceto

Al l'indomani del 25.7.1943 si demoliscono a San Giovanni in Persiceto i simboli del regime fascista

mania nazista e il volgere della Seconda guerra mondiale accentuarono il sentimento antifascista di molti persicetani, tra i quali operava attivamente l’antifascista Mario Forni, originario di Tivoli (Roma). Già prima del 25.7.1943 questi promosse la ricostituzione di una cellula comunista clandestina a San Giovanni in Persiceto e il 3.8.1943 Oreste Capponcelli, delegato dei socialisti persicetani, partecipò a Bologna all'unificazione di due raggruppamenti politici nel P.S.I.U.P..

FI esistenza armata

Nella prima metà del settembre

1943 si tennero le prime riunioni, una nel capoluogo e un'altra ad Amola in aperta campagna, per organizzare la lotta armata contro le forze d’occupazione tedesche e il risorgente fascismo.

Dal novembre 1943 al giugno 1944 un gruppo autonomo di partigiani operò nella zona PermutaAccatà, preparando tra l’altro lo sciopero delle mondine nella Tenuta Locatello. Alcuni di ques[...]

[...]iugno 1944 un gruppo autonomo di partigiani operò nella zona PermutaAccatà, preparando tra l’altro lo sciopero delle mondine nella Tenuta Locatello. Alcuni di questi partigiani si trasferirono poi sull’Appennino modenese e combatterono contro i nazifascisti nel territorio di Montefiorino. Altri forti nuclei, prima separatamente e poi raggruppati nel Battaglione S.A.P. “Sergio” della 63a Brigata Garibaldi, operarono nel triangolo Anzola EmiliaSan Giovanni in PersicetoCalderara di Reno, effettuando azioni di sabotaggio alle linee telefoniche ed elettriche, alla linea ferroviaria BolognaBrenne

ro e alle strade percorse dagli automezzi tedeschi diretti al fronte. Nell’ottobre 1944 il Battaglione “Sergio” ricevette dal Comando unico regionale l’ordine di entrare nascostamente a Bologna (di cui si riteneva imminente la liberazione). Durante la marcia lungo la ferrovia VeronaBologna, nella notte tra

il 17 e il 18, nei pressi del Bargellino, alla testa di un centinaio di uomini, nello scontro con una pattuglia tedesca cadde il comandante Antonio Marzo[...]

[...]Bencivenni (v.). Continuarono così le azioni di disturbo e di sabotaggio contro tedeschi e fascisti, nonché l’attività di propaganda tra la popolazione. Poco prima della Liberazione fu arrestato un gruppo di partigiani, tra i quali il comandante Bencivenni [Lupo).

La Liberazione

Nella notte tra il 20 e il 21.4.1945 i battaglioni partigiani “Armaroli” e “Marzocchi” entrarono in azione nella pianura di Anzola, Calderara, Sala Bolognese e San Giovanni in Per^ siceto, attaccando postazioni tedesche e impedendo la distruzione di magazzini e di fabbriche. Intanto i fascisti commettevano l’ultima infamia: la Brigata nera consegnò i partigiani arrestati a una compagnia di SS in fuga. All’alba del 21 aprile, mentre la città stava per essere liberata, i prigionieri furono condotti oltre il Panaro e, nelle vicinanze di Cavezzo (Modena), la mattina di domenica 22 furono trucidati (uno solo riuscì a salvarsi con la fuga).

Il contributo dei persicetani alla Guerra di liberazione si riassume nei seguenti dati: partigiani combattenti nelle varie formazioni[...]

[...]erata, i prigionieri furono condotti oltre il Panaro e, nelle vicinanze di Cavezzo (Modena), la mattina di domenica 22 furono trucidati (uno solo riuscì a salvarsi con la fuga).

Il contributo dei persicetani alla Guerra di liberazione si riassume nei seguenti dati: partigiani combattenti nelle varie formazioni circa 200; caduti 66 (dei quali 8 in combattimento contro i nazifascisti,

31 per rappresaglia, 18 nei campi di

Partigiani di San Giovanni in Persiceto durante un funerale ai loro caduti poco dopo la Liberazione

340



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 319

Brano: [...].

Fascismo

La reazione padronale si manifestò nel 1920, quando si trattò di rinnovare i patti colonici: il 18 aprile fu costituita la Confagricoltura; sorse nello stesso anno l’« Associazione bolognese di difesa sociale », per la lotta organizzata contro il socialismo, e i Fasci di combattimento intervennero al soldo degli agrari. Si ebbero scontri sanguinosi che videro anche polizia e carabinieri schierarsi dalla parte degli agrari. A San Giovanni in Persiceto si ebbero 8 morti e 45 feriti: a Portonovo di Medicina, 3 morti e 3 feriti. Il 3 settembre gli industriali bolognesi decisero la serrata in massa e gli operai occuparono 10 stabilimenti. L’8 settembre, 56 officine elessero i loro Consigli di fabbrica. Il 20 settembre, conseguentemente alla firma, in Roma, del concordato che poneva fine all’occupazione delle fabbriche (v.), le squadre fasciste concentrarono i loro attacchi contro la « roccaforte rossa ». A metà ottobre vi furono nuovi scontri tra operai e guardie regie, con 3 morti e 11 feriti. Seguì uno sciopero generale, contro il qual[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Giovanni in Per, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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